In questi ultimi anni si è parlato spesso dei diversi tipi di tappo utilizzati per la chiusura delle bottiglie di vino.
Troviamo il classico tappo in sughero nelle varie tipologie, ad esempio in sughero monopezzo, agglomerati di sughero, con o senza rondelle e via via molti altri. Poi possiamo vedere il tappo in silicone, a vite, a corona e in vetro: questi tra i più utilizzati.
Quale usare? Ci sono vari fattori da prendere in considerazione. Si sceglie in base al tipo di vino che il tappo deve proteggere: se ci troviamo di fronte ad un vino da bere giovane o invecchiato, rosso o bianco farò una scelta diversa, come pure l’abitudine e il contesto dell’apertura incide sulla scelta. Se si è al ristorante, io preferisco un bel tappo in sughero monopezzo, se sono ad un aperitivo veloce il tappo a vite o a corona va benissimo.
Qualche anno fa ho voluto cambiare il tappo al mio El Gian, la Garganega ferma con beva compulsiva, perché con il sughero avevo avuto dei problemi.
Subito avevo pensato al tappo a vite. Così mi son comprato, in diverse occasioni, varie bottiglie più e meno costose, con tappo a vite e in vari momenti le ho aperte. A casa in famiglia, con amici e clienti, in serate goliardiche. Volevo testare, all’insaputa degli altri partecipanti, le reazioni alla vista, all’apertura e alla degustazione del tappo a vite.
Nelle serate goliardiche il tappo poteva essere anche di plastica, non sarebbe cambiato nulla, per questa fascia l’esperimento è stato accantonato 😉
Tra le altre categorie prese in considerazione, la risposta è stata che per circa il 50% di partecipanti era indifferente il tappo, al 30% piaceva e il restante 20% non piaceva.
Quello che mi ha fatto decidere di non usare il tappo a vite è stata l’emozione che provavo nell’aprire il tappo, mi sembrava di aprire una bibita o alcuni superalcolici. Così ho deciso di usare un tappo riciclabile al 100%, ottenuto da materie prime sostenibili e rinnovabili derivate dalla canna da zucchero. Per aprire una bottiglia si fanno gli stessi gesti che con il sughero solo che questo non crea problemi al vino.
Un altro tappo che amo e che per me è il veramente ottimo è il tappo a corona. L’ho introdotto nel 2014 quando ho iniziato a produrre il Primo Incontro, la mia Garganega rifermentata in bottiglia. In quel caso non ho fatto nessun test, sapevo quanto mi piaceva questo tappo e l’ho subito usato. Il Primo Incontro è un vino da compagnia, che unisce e fa allegria, il tappo a corona mi sembrava il tappo ideale. E’ un tappo tecnicamente perfetto, giovanile e per un vino fresco, nessuno ha mai avuto da ridire!
Da quest’anno ho iniziato ad usarlo anche per un altro mio nuovo vino, Alba. Un rosato di Merlot rifermentato in bottiglia con mosto di Garganega passita, stile Primo Incontro. Un vino colorato ed energetico come l’Alba (ve ne parlo meglio qui). Avrò fatto bene??