Eccoci qui anche quest’anno a questo appuntamento tanto atteso, tanto frenetico e tanto amato: la vendemmia!
Già dai primi giorni di agosto inizio a preparare le attrezzature di cantina, a lavare le cisterne, la pressa, le cassette per non trovarmi impreparato se all’improvviso la vendemmia dovesse iniziare, ma raramente accade, perché arriva gradualmente, piano piano, con decisione e fermezza.
A fine agosto inizio gli scongiuri per una vendemmia senza troppe piogge, con temperature fresche per lavorare meglio e portare in cantina uve che non scottino se fa troppo caldo. Ma non succede mai: il meteo non ascolta di certo noi produttori, per fortuna, e ogni anno ci si deve adattare a lui per raccogliere. La natura è così, imprevedibile ma sempre giusta e motivante.
Com’è stato l’andamento di questa annata?
In primavera ci son state due notti molto fredde, il 2 aprile la temperatura è scesa a -2.5°C e qualche giorno dopo a -7.5°C. Questo non ha fatto bene ai germogli delle viti precoci, come Chardonnay e Glera, perché li ha bruciati rendendoli improduttivi con una perdita di produzione stimata attorno al 30/40%.
Questo danno è avvenuto solo in pianura, in collina dove coltivo la Garganega e la Durella, che sono uve dalla maturazione tardiva, non ho avuto nessun problema perché queste uve dovevano ancora germogliare.
Queste temperature molto rigide hanno avuto un altro effetto di non poco conto, hanno rallentato il risveglio vegetativo della vite che è ripartita a germogliare dopo 15 giorni. L’estate non troppo calda e la piovosità giusta, in certi periodi anche troppa, hanno mantenuto questo ritardo portandolo fino alla vendemmia.
A fine agosto sono arrivate le notti più lunghe e fresche con le temperature calde di giorno che hanno aiutato tantissimo la maturazione degli aromi e delle sostanze nutritive all’interno dell’acino.
Quest’anno sarà sicuramente una vendemmia in cui, come decenni fa, inizierò la raccolta della Garganega a fine settembre. Analizzando l’andamento climatico stagionale e la maturazione odierna dell’uva, il 2021 sarà un’annata molto interessante per i vini bianchi e specialmente per i vini prodotti da uve tardive, perché riusciranno a maturare con temperature più basse e preserveranno benissimo la parte aromatica.
È stata una stagione impegnativa e lunga, ma annusare i primi mosti fermentare in cantina mi trasmette felicità e allegria e mi ripaga di tutti gli sforzi fatti durante l’anno.