Per il momento il 2023 ce lo ricorderemo come un’annata piovosa e fresca, quasi normale rispetto alle bizze degli ultimi tempi a livello meteorologico. Le piante rispondono bene a tutta questa umidità, l’uva è abbondante e siamo già passati a diradare i grappoli, lasciandone alcuni a terra. Le piogge portano però anche tanto lavoro in vigna perché fanno crescere continuamente l’erba, aumentano le probabilità di malattie come peronospora e oidio, il nostro lavoro deve essere costante, minuzioso ed intenso.
La strada che dobbiamo percorrere per arrivare alla vendemmia di fine estate è lunga e tortuosa per cui vi racconterò nel dettaglio verso la fine di ottobre.
Una cosa possiamo dirla: ogni annata è molto diversa rispetto all’altra, il fattore “cambiamento climatico” è presente e lo tocchiamo con mano ahimè, siccità prolungate o bombe d’acqua incessanti rendono il nostro lavoro sempre più tecnico.
Il contadino della nuova era deve studiare molto, essere costantemente informato su tecniche e prodotti nuovi, preciso e puntuale sui vari lavori da fare. Non è sempre facile ma con molto impegno, studio e tempistiche quasi chirurgiche, anche in annate molto impegnative si possono avere dei buoni risultati.