Il 2022 è partito, dopo una bella sciata nelle nostre uniche Dolomiti, con tutta la famiglia positiva al Covid, a parte me che grazie al buon vino bianco vulcanico sono riuscito a tenerlo lontano. Un bel modo per iniziare un anno dalle grandi aspettative… Dopo alcuni giorni rinchiusi in casa tutto è passato e abbiamo iniziato le prime manifestazioni dopo due anni di chiusure.

Mi ricordo al Live Wine di Milano la prima uscita con mille preoccupazioni ma anche con il gran entusiasmo dovuto dal ritornare piano piano a una nuova normalità. Il salone e è stato molto partecipato e ci sono stati dei buoni risultati per noi; un’azienda toscana ci ha presentato il suo importatore in Corea de Sud: i nostri vini sono piaciuti e così abbiamo iniziato a esportare in quel Paese.

La primavera è passata veloce, la natura per fortuna non rallenta e, anzi, lavora giorno dopo giorno per ripartire alla grande. Noi non dobbiamo far altro che assecondarla, accudirla e seguirla.

Ad aprile abbiamo partecipato a un’altra grande manifestazione: VinNatur. Penso sia stata l’edizione più riuscita degli ultimi anni: tanti amici e clienti son passati a salutarci, tanti nuovi contatti che alla fine sono diventati nuovi Paesi dove esportare il nostro vino, dalla Svezia al Belgio. Finita la manifestazione, testa e corpo son tornati veloci in vigna e cantina dove si dovevano preparare molte spedizioni e accudire i nostri vigneti. Non lo sapevamo ancora, ma stava per arrivare un’estate tra le più siccitose e calde di sempre dove si è vista nettamente l’importanza delle lavorazioni che effettuiamo da anni nei vigneti.

Davide Vignato durante la vendemmia 2022Il sovescio, il muovere la terra, la sostanza organica ricostruita negli anni ha fatto in modo che il terreno rimanesse più umido; le nostre vigne hanno reagito molto bene a questi mesi di stress riuscendo a dare, anche se con meno quantità del solito, buoni frutti maturi ed equilibrati al momento della raccolta.

La vendemmia è iniziata con il mio infortunio alla mano, che piano piano sta migliorando: confido in un ritorno alla quasi normalità per la primavera prossima. Per fortuna i due spavaldi giovani che mi affiancano in cantina e in tutti i lavori aziendali son riusciti a prendersi carico della situazione e a portarla avanti senza particolari problemi per tutta la durata della raccolta. La siccità ha fatto sì che l’uva raccolta sia stata leggermente meno come quantità ma la qualità delle uve tardive, come la Garganega e Durella, è entità molto elevata mantenendo i nostri standard.

La fine dell’anno è oramai arrivata e sicuramente perdura l’incertezza data dalla situazione europea e mondiale tra guerre, innalzamento dei costi per l’energia e tutto ciò che ne consegue. Tuttavia per noi il 2022 è stato un anno dove molte situazioni sono tornate al proprio posto, siamo tornati ad incontrarci con i nostri clienti e amici, siamo tornati a stringerci le mani e ad abbracciarci, il lavoro è stato molto e frenetico e abbiamo battuto ogni record di vendite: non possiamo che essere soddisfatti e contenti! Il 2023 si prospetta altrettanto impegnativo e incerto, ma ormai siamo abituati e non abbiamo paura di affrontare nuove sfide.